Sono la mamma di Francesco, vivace dodicenne in cura dal Dott. Vanzini, che conosciamo da diverso tempo.
Francesco è affetto da una miopia infantile progressiva diagnosticata intorno ai 4-5 anni, per la quale la medicina ufficiale non offre alcun tipo di trattamento.
Di fronte alla preoccupazione mia e di mio marito, alla domanda se non ci fosse nulla che si potesse fare per arrestare questa devastante evoluzione, soprattutto in considerazione della tenera età di Francesco, il Dott. Vanzini ci illustrò un progetto, collegato ad una sperimentazione condotta anche da altri medici in Europa, cui voleva dedicarsi in collaborazione con un collega, medico agopuntore, con l’intento di applicare i principi della medicina cinese per la cura di alcune patologie oculari.
Francesco sarebbe stato seguito senza uso di farmaci ma solo attraverso la stimolazione nei punti dell’agopuntura, monitorando passo passo gli sviluppi.
Accogliemmo la proposta e iniziammo il percorso con sedute settimanali di breve durata anche perché Francesco che all’epoca aveva circa 6 anni non era molto incline a stare fermo, tanto che si optò per la stimolazione con la penna laser invece della tecnica del martelletto (richiedendo quest’ultima un po’ più di tempo e la collaborazione del paziente).
La prima sorpresa si verificò diverso tempo dopo quando il progredire della miopia ebbe una battuta d’arresto prima in un occhio; l’altro seguì poco dopo tant’è che sono ormai 4 anni che Francesco ha le stesse lenti. E’ stupefacente come la miopia si sia arrestata nonostante i mutamenti che caratterizzano le fasi di crescita e che di solito vanno ad incidere, peggiorando, il punto debole del ragazzo.
Ora stiamo continuando le sedute con cadenza mensile e Francesco continua ad affermare di vederci bene; anche la scorsa estate al mare, senza occhiali, riusciva a vedere in lontananza oggetti che noi pensavamo fossero fuori dalla sua visuale.
Siamo davvero grati per la professionalità e la perseveranza con cui il Dott. Vanzini ci sta seguendo allargando i propri orizzonti professionali in un campo verso il quale molti nutrono scetticismo.
Ormai per Francesco la terapia è un piacevole diversivo, anche perché cito testualmente le sue parole: “quando vado dal Dott. Vanzo poi ci vedo meglio!”
Grazie