Chirurgia della cataratta a Bologna

Nella parte anteriore dell’occhio, dietro all’iride, c’è una lente naturale chiamata cristallino. Quando diviene opaco viene chiamato cataratta.

Come avviene l'intervento di cataratta?

Da oltre quaranta anni l’intervento si esegue con una tecnica chiamata facoemulsificazione. Il chirurgo oculista, dopo aver effettuato un piccolo taglio di circa 2,5 millimetri, inserisce la punta di una sonda con ultrasuoni ad altissima frequenza che serve, oltre alla frantumazione della cataratta, anche all’aspirazione dei frammenti più duri. Altri residui meno compatti, vengono successivamente aspirati con un’altra sonda. L’incisione necessaria è così piccola che di solito non richiede punti di sutura, tutto l’intervento dura circa 10 minuti e si esegue in anestesia topica (gocce di collirio anestetico). Il recupero visivo è di solito molto rapido e può essere completo già pochi giorni dopo l’intervento. L’intervento di cataratta con la tecnica di facoemulsificazione è l’intervento chirurgico più eseguito in Italia (circa 500.000 interventi ogni anno) e nel mondo.

Da qualche anno la prima parte dell’intervento può essere eseguita, anziché con la mano del chirurgo, con un laser a femtosecondi (femtocataratta) che apre il sacco che avvolge la cataratta e la frammenta in tante piccole parti come programmato dall’operatore. Il vantaggio è di eseguire la prima parte dell’intervento in sicurezza, con la precisione del micron e in meno di un minuto.

Questo si traduce in un intervento meno invasivo e più sicuro con un recupero visivo più rapido per il paziente. Nessun chirurgo potrà mai raggiungere questi risultati senza il laser femto.

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Anticamente le cataratte erano operate quando il paziente era praticamente cieco. Attualmente aspettare ad operare una cataratta avanzata con una vista scarsa non solo non ha senso, ma fa salire i rischi operatori poiché l’intervento di una cataratta molto evoluta è, di solito, più complicato. Oggi invece il momento migliore per operare è quando la diminuzione visiva provocata dalla cataratta è tale da interferire con le attività abituali (lavoro, guida, vita di relazione, sport) del paziente e quindi la scelta del momento, è in gran parte soggettivo.

Lenti intraoculari (IOL)

Asportata la cataratta si lascia il sacco trasparente che la avvolge, all’interno del quale si inserisce una piccola lente intraoculare (IOL) che può annullare e ridurre i difetti visivi precedenti. 

Esistono diversi tipi di IOL: 

  • monofocali correggono la visione solo per una distanza, di solito si sceglie di vedere bene da lontano;
  • multifocali (bi- o trifocali) consentono di vedere a diverse distanze riducendo la necessità di usare occhiali;
  • toriche correggono l’astigmatismo associato alla miopia o all’ipermetropia.

Operazione di cataratta: il post intervento

Poco dopo l’intervento il paziente può tornare a casa e il recupero visivo è solitamente molto rapido. Già dopo pochi giorni si possono riprendere le normali attività visive e un occhiale per vedere vicino può essere prescritto anche dopo una settimana. Per le prime notti è bene proteggere l’occhio operato con una conchiglia di plastica trasparente fornita alla dimissione. E’ necessario evitare il contatto con ambienti sporchi e non strofinare l’occhio fino a quando verrà stabilito dall’oculista curante. L’attività sportiva può essere ripresa dopo 15 giorni se leggera e dopo un mese quanto è intensa.

Il FemtoLaser è una tecnica innovativa che sostituisce le azioni manuali e agisce con la precisione del micron

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